Dibattiti attuali

I dibattiti pubblici sulla «citoyenneté» riguardano principalmente la questione dell’allargamento della partecipazione politica all’insieme della popolazione.

Diritto di voto a 16 anni

A novembre 2018, il Consiglio di Stato di Neuchâtel si è dichiarato favorevole alla concessione del diritto di voto a 16 anni. Si è anche fatto promotore di un’iniziativa volta a modificare la Costituzione cantonale affinché gli Svizzeri domiciliati nel Cantone o all’estero, nonché gli stranieri domiciliati nel Cantone da almeno cinque anni, possano diventare elettori a livello cantonale a partire dall’età di 16 anni, a condizione che richiedano espressamente la loro iscrizione al registro elettorale del loro comune di domicilio.

Su questa scia, i verdi vodesi hanno presentato al Gran Consiglio vodese una mozione per l’introduzione del diritto di voto a 16 anni a livello cantonale e comunale.

A livello federale, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale ha rifiutato a giugno 2017 di dare seguito a un’iniziativa parlamentare al riguardo.

Voto elettronico

In questi ultimi anni, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno subito un’evoluzione vertiginosa che non ha mancato di influenzare le istituzioni statali e politiche. Dal 2004, 14 Cantoni hanno condotto più di 200 test in cui sono stati innanzitutto i loro elettori svizzeri all’estero che si sono visti la possibilità di votare per via elettronica. I Cantoni di Neuchâtel, Ginevra e Basilea-Città hanno inoltre proposto il voto elettronico a una parte dei loro elettori in Svizzera.

Il dibattito relativo al voto elettronico è acceso – almeno 25 interventi parlamentari in questi ultimi dieci anni. Al centro dei dibattiti: la sicurezza.

A novembre 2018, l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (OSE) ha consegnato alla Cancelleria federale più di 11 000 firme raccolte online. La petizione richiede l’introduzione del voto elettronico entro il 2021 per tutte le Svizzere e tutti gli Svizzeri all’estero.

Diritti politici per gli stranieri

In un contesto in cui diversi comuni fanno fatica a trovare persone interessate a esercitare funzioni politiche a livello locale, si levano voci per accordare diritti politici agli stranieri a livello locale. Nel 2015, il think tank di ispirazione liberale Avenir Suisse ha pubblicato uno studio che sposa questa causa.

Ultima modifica 01.06.2020

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