Nuovo statuto di protezione, integrazione rapida e accesso sicuro alla protezione: Raccomandazioni della Commissione federale della migrazione CFM

Berna, 26.05.2023 - La Commissione federale della migrazione CFM chiede l’introduzione di uno statuto di protezione complementare e pone l’accento sulla necessità di potenziare e avviare rapidamente le misure volte a integrare tutte le persone in fuga. Per meglio proteggere queste persone lancia inoltre un appello per un’intensificazione della cooperazione internazionale.

La guerra in Ucraina e il numero in costante aumento delle domande d'asilo individuali di persone provenienti da altre regioni di crisi hanno indotto la CFM a formulare delle raccomandazioni affinché i profughi siano meglio tutelati.

Statuto di protezione complementare

La CFM propone d'introdurre uno statuto di protezione complementare a tutela delle persone che non possono dimostrare di essere oggetto di persecuzione a titolo individuale. Si pensi alle persone fuggite da regioni di crisi che a causa di guerre, violenze arbitrarie, torture o conflitti armati, sarebbero esposte a gravi svantaggi in caso di ritorno nel Paese d'origine. Lo statuto di protezione complementare può essere annullato una volta che il pericolo è scongiurato. «Lo statuto di protezione complementare comporterebbe gli stessi diritti di cui godono i rifugiati riconosciuti», spiega il presidente della CFM Walter Leimgruber.

Contrariamente all'ammissione provvisoria, il nuovo statuto di protezione comporta una chiara prospettiva di uno statuto stabile in Svizzera. «L'ammissione provvisoria (detta anche statuto F) mette a dura prova chi ne beneficia, che non sapendo dove porterà il viaggio è in costante attesa e rischia di disperare», afferma Walter Leimgruber.

Accesso sicuro alla protezione

La CFM pone l'accento sulla necessità di aumentare le vie d'accesso sicure alla protezione in Svizzera. Una possibilità è data ad esempio dalla partecipazione ai programmi di reinsediamento dell'UNHCR. In questo contesto la Svizzera s'impegna ad accogliere un determinato numero di persone particolarmente bisognose di protezione. La CFM chiede con urgenza che questi programmi vengano resi permanenti.

Integrazione da subito e per tutti

La CFM rileva inoltre l'importanza decisiva di un'integrazione rapida delle persone che cercano protezione in Svizzera. Il processo integrativo deve iniziare sin dall'arrivo ed essere accessibile a tutti. Ciò assicura il mantenimento delle capacità formative, lavorative, di rientro e di integrazione a lungo termine. Le persone che cercano protezione in Svizzera devono essere integrate nella società. L'obiettivo dev'essere il riconoscimento e l'uguaglianza giuridica delle persone in fuga, poco importa se e quando torneranno in patria.

Rafforzamento del ruolo della società civile

Senza il concorso della società civile, le capacità ricettive delle strutture della Confederazione e dei Cantoni sarebbero già da tempo esaurite. In futuro le autorità dovrebbero attingere in misura ancor maggiore a questo potenziale. La collaborazione può comprendere diversi elementi, per esempio l'alloggio privato di persone cui la Svizzera concede protezione oppure un sostegno finanziario o sociale ai rifugiati da parte della società civile.

Coordinamento della politica migratoria interna ed estera

Una politica coerente in materia di migrazione presuppone il coordinamento tra politica interna e politica estera. Considerato che è membro dell'ONU, che ospita a Ginevra la sede dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e che vanta una tradizione umanitaria, la Svizzera si trova in una posizione privilegiata per poter promuovere la solidarietà anche a livello globale. Secondo la CFM, la Svizzera dovrebbe impegnarsi maggiormente a livello mondiale per proteggere le persone in fuga, per un'equa distribuzione dei rifugiati tra i vari Stati e per un'equa suddivisione delle responsabilità. La Svizzera dovrebbe inoltre contribuire a migliorare la protezione delle persone in fuga lungo le rotte migratorie e nelle regioni di transito. Questo richiede un rafforzamento della cooperazione bilaterale in ambito migratorio e del coordinamento internazionale.

Violenza, conflitti e persecuzione ma anche il cambiamento climatico globale pongono la Svizzera dinnanzi a nuove sfide. Proponendo uno strumento flessibile quale il nuovo statuto di protezione complementare, un'integrazione rapida e un maggiore coinvolgimento della società civile nella concessione della protezione, la CFM intende indicare approcci risolutivi costruttivi di fronte a queste nuove sfide.


Indirizzo cui rivolgere domande

Bettina Looser, Commissione federale della migrazione CFM, bettina.looser@ekm.admin.ch, T +41 58 465 62 03, M +41 76 390 48 21



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Ultima modifica 30.01.2024

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