Votazione popolare del 28 febbraio 2016
Care concittadine, cari concittadini,
il 28 febbraio siamo chiamati a votare sull’iniziativa per l’attuazione. Le nostre paure vorrebbero dire "sì", ma la ragione dice chiaramente "no". Il Consiglio federale e il Parlamento concordano con il "no". 40 dei 46 Consiglieri agli Stati sono dello stesso parere: l’"iniziativa espulsione" è già attuata, le leggi sono state inasprite. Questa nuova iniziativa è dannosa per la Svizzera.
E lo è per tre motivi:
Primo: l’iniziativa per l’attuazione tratta gli stranieri – anche quelli che sono nati e cresciuti qui – come persone di seconda classe.
Secondo: l’iniziativa mette a repentaglio due grandi vantaggi della Svizzera: la certezza del diritto e la stabilità.
E terzo: l’accettazione dell’iniziativa renderebbe ancora più difficili le nostre trattative con l’Unione europea.
Stimate concittadine e stimati concittadini,
l’iniziativa per l’attuazione non si addice al nostro Paese.
Essa tratta i turisti del crimine alle pari di persone che da decenni vivono con noi e sono integrate benissimo.
L’iniziativa riguarda anche i secondos:
persone, colleghi di lavoro, amiche e amici che sono nati qui, che hanno frequentato le scuole insieme con noi e che come noi hanno pagato sempre qui le loro imposte.
Secondo l’iniziativa per l’attuazione anche loro saranno espulsi automaticamente se commettono un reato di poco conto.
L’iniziativa per l’attuazione non distingue tra chi commette un omicidio o uno stupro e chi rompe un cancello del vicino per rubargli la bicicletta: l’iniziativa pretende che siano espulsi automaticamente entrambi.
Questo è contrario a tutte le regole fondamentali del nostro Stato di diritto.
Se l’iniziativa per l’attuazione fosse accettata, i rapporti con i Paesi vicini diventerebbero ancora più difficili. Questo nuoce alla nostra economia, che al momento – si pensi al franco forte – ha bisogno di tutt’altro che di maggiore insicurezza.
Per questi motivi, il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano di respingere l’iniziativa per l’attuazione.
Essa nuoce all’economia, è un attacco allo Stato di diritto e tratta tutti gli stranieri allo stesso modo:
ossia come persone di seconda classe.
Ultima modifica 19.05.2020