La Svizzera non deve essere sfruttata per finanziare attività terroristiche - Il Consiglio federale intende ratificare due Convenzioni ONU per la repressione del terrorismo

Berna, 27.06.2002 - La Svizzera non deve essere sfruttata dai terroristi come luogo di transito o come base logistica. Il Consiglio federale intende scongiurare tali eventualità mediante la ratifica di due Convenzioni ONU per la repressione del finanziamento del terrorismo e degli attentati terroristici con esplosivo, e con l'adozione di nuove norme penali. A tal fine mercoledì il Consiglio federale ha licenziato il messaggio in vista della ratifica delle due Convenzioni e della revisione del diritto penale in materia.

La prevenzione e la repressione del terrorismo attraverso la cooperazione internazionale hanno assunto un'importanza significativa dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. In tale ottica, nel quadro del diritto internazionale sono state in particolare adottate dodici Convenzioni ONU e protocolli addizionali per la repressione del terrorismo, di cui la Svizzera ne ha già ratificate e attuate dieci. Aderendo alle due restanti Convenzioni contro il finanziamento del terrorismo e contro gli attentati terroristici con esplosivo, il Consiglio federale intende far sì che anche in futuro la Svizzera non rappresenti un luogo attrattivo per terroristi o per il sostegno ad attività terroristiche.

Prevenire e combattere gli attentati terroristici

Aderendo alla Convenzione per la repressione degli attentati terroristici con esplosivo, gli Stati membri si impegnano a punire penalmente gli autori e i complici di attentati compiuti con cariche esplosive o altri congegni letali (p. es. con prodotti chimici tossici o con armi biologiche). La Convenzione disciplina inoltre la cooperazione internazionale in materia di prevenzione e di lotta contro gli attentati terroristici. La Convenzione è compatibile con il diritto svizzero in vigore e non crea nessun nuovo obbligo.

Togliere al terrorismo la base finanziaria

La Convenzione per la repressione del finanziamento del terrorismo estende la punibilità alle premesse dell'attività terroristica, al fine di togliere al terrorismo le sue fondamenta finanziarie. Una serie di misure preventive e repressive è destinata a ostacolare le transazioni finanziarie, che altrimenti potrebbero contribuire al successo di operazioni terroristiche. La Svizzera ha firmato la Convenzione già nel giugno dell'anno scorso; con la ratifica della Convenzione la Svizzera farà sì che la sua piazza finanziaria non venga sfruttata per sostenere economicamente tali attività terroristiche.

Nuove norme in materia penale

Per attuare la Convenzione per la repressione del finanziamento del terrorismo, occorre completare il complesso di strumenti penali a disposizione. Al centro della revisione del diritto penale vi è una nuova norma generale sul terrorismo nonché una disposizione sul finanziamento del terrorismo. La norma penale generale sul terrorismo permette di punire in modo più severo gli attentati terroristici. È applicata in caso di commissione di atti di violenza finalizzati all'intimidazione di gruppi di persone o alla coercizione ai danni di uno Stato o di un'organizzazione internazionale. La norma penale sul finanziamento del terrorismo prevede una sanzione penale per chi raccoglie beni patrimoniali o li mette a disposizione, con l'intenzione di sostenere atti terroristici. La disposizione sulla responsabilità dell'impresa, già materialmente definita dal Parlamento nel quadro della revisione della Parte generale del Codice penale, è inoltre integrata nella nuova revisione del diritto penale e la sua applicabilità è estesa ai reati di matrice terroristica. Infine, in futuro tutti gli atti terroristici saranno perseguiti dalle autorità federali.


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Ultima modifica 30.01.2024

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